Studies in the Scriptures

Tabernacle Shadows

 The PhotoDrama of Creation

 

DAILY HEAVENLY MANNA

NOVEMBRE

MANNA 1  NOVEMBRE 

O Signore, poni guardia alla mia bocca; guarda l’uscio delle mie labbra.—Salmo 141-3.

Il numero delle guardie, o picchetti che adempiono i loro doveri di guardare le nostre azioni e parole, diminuirà sempre più in proporzione della fortificazione della linea di picchetto che vigila sui nostri intelletti e pensieri.  E’ specialmente questo punto che richiede la nostra vigilanza.  “La bocca parla di ciò che sovrabbonda nel cuore?  Questa verità generale è particolarmente esemplificata nei rigenerati, i quali sono più franchi nella loro condotta e parlare, di quanto lo sono gli altri.  Possedendo dei sentimenti giusti nel loro cuore non fanno tanta attenzione al loro modo di esprimersi, e ne fanno forse meno di prima, hanno bisogno però di ricordarsi vieppiù parole dell’apostolo Giacomo, “Se alcuno non fallisce nel parlare, egli è uomo compiuto”.—Giacomo 3:2 Z. '04-23 R3305:5

MANNA 2  NOVEMBRE 

Egli è signore; faccia quello che gli sembra bene.—1 Samuele 3: 18.

Noi non sappiamo ciò che è per il nostro alto benessere.  Alcune volte quelle cose che desideriamo tanto d’ottenere considerandole buone potrebbero veramente essere di nostro svantaggio.  Beati coloro che sono abili per mezzo della fede di perforare le tenebre di ogni prova e difficoltà, e perplessità, e  riconoscere che “Il Signore conosce quei che son suoi, e che egli fa si che tutte le cose cooperino al loro bene. Z. '01-148 R2806:4
    Dobbaiamo aspettare pazientemente il Signore, ed affrontare pazientemente quelle esperienze che la sua provvidenza tracciò per noi senza dubitare della sapienza, dell’amore e della potenza di Colui col quale abbiamo da fare. Z. '01-317 R2888:2

MANNA 3  NOVEMBRE 

Vegliate, ed orate, chè non entriate in tentazione; perciocchè lo spirito è pronto, ma la carne è debole.—S. Matteo 26: 41.

Alcuni fanno lo sbaglio di pregare senza vegliare; altri fanno lo sbaglio di vegliare senza pregare; ma il metodo più sicuro e proprio è quello di combinare i due come il Signore ci ha diretto.  Dobbiamo vegliare e stare sempre in guardia contro le usurpazioni del mondo, della carne e del diavolo.  Dobbiamo vegliare per tutti gli incoraggiamenti della Parola del Signore, per avere la prova del loro compimento, dei segni che annunziano la sua presenza e i prossimi e grandi mutamenti della dispensazione.  Dobbiamo vegliare per tutto ciò che ci possa rafforzare nella fede, e speranza, e lealtà, ed amore, e vegliando dobbiamo pregare senza posa.  Dobbiamo pregare assieme come popolo di Dio; dobbiamo pregare nelle nostre case come famiglie; dobbiamo pregare in. Z. '01-80 R2775:5

MANNA 4  NOVEMBRE 

Spogliò se stesso, prese forma di servo, fatto alla somiglianza degli uomini.—Filippesi 2: 7.

Come nessuno può servire due padroni e soddisfare ambedue, i loro interessi essendo diversi, così pur noi non possiamo servire Dio e la giustizia, e nello stesso tempo essere piacevoli e graditi all’Avversario ed a coloro che sono in armonia con lui, il quale regna presentemente in questa epoca, “il principe di questo mondo”.  Tutto il popolo consacrato di Dio, coloro che vogliono farsi tesori in cielo ed essere ricchi presso Dio, debbono volonterosamente spogliar se stessi e perdere la stima da coloro che non sono consacrati, i quali, malgrado le loro confessioni, servono in realtà mammona, l’egoismo, la vita presente senza sacrificare questi interessi per l’acquisto del Regno celeste. Z. '00-318 R2717:5

MANNA 5  NOVEMBRE 

Avendo un sommo sacerdote sopra la casa di Dio, accostiamoci con vero cuore, in piena certezza di fede.—Ebrei 10: 21, 22.

Ricordiamoci che colui che incominciò la buona opera, non cambia mai, e che se i nostri cuori sono ancora in armonia con lui, se la nostra fede è ancor limpida e ferma nella grande riconciliazione, se la nostra consacrazione è piena e completa, nel cercare che sia fatta la Sua Volontà e non la nostra, allora possiamo veramente avere la piena certezza di fede, col sapere che Dio è immutabile, e che le nostre azioni sono ancora in regola colle sue promesse e piani, che le sue graziose provvidenze sono esercitate ancora in nostro favore,  Questa è appiena certezza di fede—appiena confidenza nel Signore. Z. '00-170 R2643:1

MANNA 6  NOVEMBRE

Io vi esorto adunque, fratelli, per le compassioni di Dio, di presentare i vostro corpi, in sagrifizio vivente, santo, accettevole a Dio.—Romani 12: 1.

Il dare tutte ciò che abbiamo per il servizio del Signore, non è solo cosa ragionevole, ma anzi un’offerta troppo piccola, molto meno di ciò che vorremmo dare a colui che ci manifestò tanta compassione e grazia.  E di cotali sentimenti dobbiamo essere rivestiti, anche se non vi fosse alcun premio a questa nostra consacrazione.  Ma siccome Dio promise grandi premi e benedizioni, dobbiamo pensare che, non solo il rifiuto di accettare queste condizioni sarebbe un indizio di mancanza d’apprezzamento della bontà divina, ma ancora un indizio di debolezza di mente, di criterio, che è inabile di bilanciare questi piccoli e transitori piaceri della volonta propria per alcuni anni, con un’eternità di gioia, benedizione e gloria, in armonia col Signore. Z. '00-170 R2642:5

MANNA 7  NOVEMBRE

Vidi ancora le anime di coloro che arano stati decollati per la testimonianza di Gesù, e per la Parola di Dio.—Apocalisse 20: 4.

Quantunque questa decollazione sia figurativa e non letterale, ha tuttavia un significato profondo. . . . Significa, non solo la morte della propria volontà, ma la separazione da tutti gli altri capi, governi e legislatori, e di non riconoscere nessun capo fuorchè Gesù, che Dio ha posto come Capo della Chiesa, la quale è il suo corpo—il capo d’ogni membro di essa.  E non solo significa d’essere distaccati dai capi d’istituzioni e d’autorità, ma ancora di rifiutare di avere testa e volontà propria, e di accettare invece la guida e la volontà del Signore Gesù.  E’ lo stesso pensiero presentato alla nostra attenzione dall’Apostolo nei Romani 6: 3, dove dice, che siamo battezzati nel corpo di Cristo come membri di quel corpo, sotto un solo capo, Cristo. Z. '00-285 R2700:6

MANNA 8  NOVEMBRE

Non usare il nome del Signore Iddio tuo invano,—Esodo 20: 7.

Quantunque questo comandamento non fu dato all’Israele spirituale, possiamo però vedere come lo spirito di questi si aggiusta per noi.  Abbiamo preso il nome di Cristo come nome nostro.  Siamo considerati come membri del corpo di Cristo.  Il nome santo del Capo appartiene a tutti i membri del corpo.  Il nome onorato dello Sposo appartiene alla sua sposa.  Quanta attenzione e prudenza questo pensiero ci deve dare e come dobbiam propriamente dire a noi stessi:—”Bisogna vedere ch’io apprezzi l’onore, la dignità e responsibilità della mia posizione come suo rappresentante ed ambasciatore nel mondo. Z. '04-73 R3331:1

MANNA 9  NOVEMBRE

Conciossiachè la carne desidera il contrario dello Spirito, e lo Spirito, il contrario della carne; perchè queste cose son opposte l’una all’altra; acciocchè non facciate le cose che volete.—Galati 5: 17.  (Diaglott)

Quì è la grande e continua battaglia, perchè quantunque la nuova volontà asserisca se stessa e sottometta il corpo e lo soggioghi alla mente nuova, tuttavia il corpo mortale, non esendo attualmento morto, viene continuamente in contatto col mondo e coll’Avversario, ed è continuamente stimulato da questi, e rinvigorito a mezzo delle sollecitudini terrestri ambizioni, metodi, opposizioni conflitti ed insubordinazioni al nostro nuovo volere.  Nessun santo è esente da queste esperienze—lotte interne ed esterne.  Dev’essre un combattimento sino alla fine, od il grande premio per il quale combattiamo non sarà guadagnato.  Perchè quantunque la Nuova Creatura padroneggi il corpo mortale per mezzo della grazia di Dio con sforzi ripetuti, tuttavia il conflitto non cesserà che alla morte. Z. '03-424 R3275:2

MANNA 10  NOVEMBRE

L’amore . . . non si rallegra nell’ingiustizia, ma congioisce nella verità.—1 Corinti 13: 6.

Sono i principii di giustizia ed ingiustizia, fermamente fissi nella mente mia, e sono io, pienamente in accordo con ciò che è gusto, e opposto a ciò che è falso, da non incoraggiare il falso, ma di condannarlo anche se mi portasse vantaggio?  Sono io in accordo con ciò che è gusto con la Verità, da non evitare di congioire della Verità e della sua prosperità, anche a svantaggio di alcune opinioni passate e di alcuni miei interessi terreni?  L’amore di Dio che l’Apostolo qui descrive come lo spirito del popolo del Signore dista di molto dall’egoismo, ed è basato sopra principii saldi, che dovrebbero di giorno in giorno, essere vieppiù disintamente conosciuti e sempre consolidati a qualunque costo. Z. '03-57 R3151:3

MANNA 11  NOVEMBRE 

Recando a questo stesso ogni studio, sopraggiungete alla fede vostra la virtù (fermezza). —2 Pietro 1: 5.

Un delle grandi difficoltà del popolo del Signore è quella, che dopo avere risoluto di seguire il corso giusto e resistono alla tentazione, non prendono contro d’essa sufficiente attitudine diffensiva.  Molti dicono al tentatore, ho concluso di non retrocedere questa volta.  Cosicchè lasciano nelle loro mente un’opportunità aperta per il tentatore di ritornare are.  Il metodo del nostro Signore fu l’unico: dobbiamo scacciare il tentatore una volta per sempre.  La nostra attitudine dev’essere talmente forte e salda da non permettere all’Avversario di pensare a ritornare e tentarci lungo la stessa linea; “Lasciami, Avversario-adorerò e servirò solo il mio Dio.” Z. '04-10 R3299:6

MANNA 12  NOVEMBRE

Non sii incredulo, anzi credente.—S. Giovanni 20: 27.

E’ impossibile avvicinarci al Signore ammenochè esercitiamo fede e fiducia in lui, nella sua bontà, nella sua potenza, nella sua sapienza e nel suo amore.  La fede è un soggetto di coltivazione, di sviluppo.  Gli stessi apostoli che gridarono con terrore quando la tempesta infuriava sul mare di Galilea, crebbero gradatamente sempre più forti nella fede finchè, come la storia fa vedere, potevano e confidavano nel Signore nella sua assenza, anche dove non lo potevano rintracciare.  Similmente dovrebbe essere parte della nostra lezione giornaliera il coltivare la fiducia in Dio e el pensare all’esperienze della nostra vita passata, e di tutte queste lezioni nella sua Parola, affinchè la nostra fede in lui abbia delle radici profonde. Z. '04-89 R3338:5

MANNA 13  NOVEMBRE 

Il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno.—S. Matteo 6: 8.

Le nostre instanze, le nostre richieste le nostre grida al Signore, dovrebbero essere adunque per la sintità del cuore, per la pienezza dello Spirito, per il cibo e rinfresco e forza sprituali; perchè per ciò che riguarda le cose naturali, Egli sa la via che dobbiamo prendere e quali sono—i nostri migliori interessi come Nuove Creature,  Dobbiamo lasciare ciò a egli; non si compiacerebbe l’essere importunato per cose che non ci ha date, perchè ciò facendo non sarebbe un esempio di fede in lui, ma al contrario—un esempio di dubbio, una manifestazione di timore che egli abbia a dimenticare, o trascurare la sua promessa di darci le cose necessarie. Z. '04-90 R3338:6

MANNA 14  NOVEMBRE 

Attenti adunque a voi stessi. . . . perciocchè entreranno fra voi dei lupi rapaci, i quali non risparmieranno la gregge.  E, d’nfra voi stessi, sorgeranno degli uomini che parleranno cose perverse, per trarre a se i discepoli.—Fatt. 20:28-30.  (Diaglott)

……E’ necessario per la disciplina e prova finale che la Chiesa di Dio, abbia essere soggetta a queste influenze avverse;  perchè la promessa del gran premio è per colui che vincerà.  Se vogliamo regnare con Cristo, dobbiamo dimostrare il valore e la nostra capacità per il regno, con le stesse prove di fedeltà a Dio, di fede nella sua Parola, e di zelo per la Verità, di paziente tolleranza di rimproveri e persecuzioni, ancor sino alla morte, e stabile confidenza nel potere e fine di Dio di liberare ed esaltare la sua Chiesa a tempo debito.  Per questi fedeli, sono le consolazioni benedette del Salmo 91. Z. '04-74 R3331:3

MANNA 15  NOVEMBRE 

Chi dice di dimorare in lui, deve nel modo ch’egli camminò, camminare anch’esso.—1 Giovanni 2:6.

Costui deve camminare come camminò il nostro Signore, nel suo generale comportamento e relazione con tutto ciò che è buono ed in opposizione a tutto ciò che è male.  Deve camminare il più che sia possibile nelle orme di Gesù.  Questo però non vuol dire, che egli abbia o possa, in un corpo imperfetto, camminare ad egual perfezione del suo Signore, il quale nella sua carne fu perfetto.  Significa ciò che dice; che dobbiamo camminare come egli camminò, nella stessa via, nella stessa direzione verso la stessa meta e bandiera riconosciute e stabilite da lui stesso. Z. '03-345 R3237:5

MANNA 16  NOVEMBRE 

Ella ha fatto ciò che poteva.—S. Marco 14: 8.  (Diaglott)

Non abbiamo il privilegio di venire in contatto personale col nostro caro Redentore, ma è nostro privilegio di ungere i “fratelli” del Signore col dolce profumo d’amore, simpatia, gioia e pace, e quanto più questo ci costa in sacrificio, tanto più sarà stimato prezioso dal nostre fratello maggiore, il qual dichiarò che in proporzione di ciò che faremo o non faremo per gli altri, faremo o non faremo per lui. . . . I nostri vasi d’alabastro sono i nostri cuori, che dovrebbero essere ripieni dei più ricchi e dolce profumi di buoni augurii, gentilezza ed amore verso tutti, specialmente verso il Cristo—verso il Capo, Nostro Signore Gesù Cristo, e verso tutti i membri del suo corpo, la Chiesa; e particolarmente da parte nostra, verso i membri dei piedi or con noi, sui quali abbiamo il privilegio di versare i dolce profumo di amore e devozione nel nome del Signore, perchè siamo suoi. Z. '99-78; Z. '00-378; R2448:5; R2744:3

MANNA 17  NOVEMBRE 

Egli comanderà à suoi angeli (messi) intorno a te, che ti guardino in tutte le tue vie.—Salmo 91: 11.

Significa cioè che Dio farà suscitare dei pastori e maestri fedeli, che veglieranno “sulle anime vostre, come avendo a renderne conto”.  Vero è che sorgeranno falsi maestri, che pervertiranno la Parola del Signore e cercheranno con raggiri di rovinare l’anima vostra; ma se con semplicità di cuore i figli di Dio richiedono un “Così dice il Signore” per ogni elemento della loro fede, e provan con cura tutte le cose colla Parola, saranno abili di discernere facilmente il vero dal falso.  Avendo noi fatto ciò, l’apostolo Paolo (Ebrei 13: 17) ci consiglia di aver confidenza.  Il Signore, nostro Pastore, si prenderà cura del vero gregge. Z. '04-75 R3332:2

MANNA 18  NOVEMBRE 

L’angelo del Signore, s’accampa intorno a quelli che lo temono, e li libera.—Salmo 34: 7, 8.

Quanto cotesto aumenta la confidenza del cristiano, quando riconosce che, quantunque  poteri terrestri gli sieno in opposizione, quantunque sia di se stesso impotente a risistere contro i suoi avversari, quantunque alla battaglia degli avversari di carne e sangue si aggiungano ancora le battaglie della malvagità spirituale in luoghi esaltati—contro Satana ed i suoi seguaci delle tenebre—nondimeno, “E’ più potente colui che è con noi di colui che è contro di noi” e che tutti gli eserciti celesti sono soggetti al volere divino, e possono essere impiegate per l‘avanzamento dell-opera divina secondo la divina sapienza. Z. '97-120 R2140:6

MANNA 19  NOVEMBRE 

Vegliamo e siamo sobri.—1 Tessalonicesi 5: 6.

Vegliamo nel senso di prendere nota, accuratamente di tutte le direzioni che il Signore Iddio nostro ci ha dato, in riguardo a cio che sarebbe gradevole a Egli nel suo servizio.  Vegliamo sopra noi stessi, cercando di camminare il più che sia possibile nelle orme del gran Sommo Sacerdote.  Siamo sobri nel senso di non essere frivoli; che mentre siamo felici, gioiendo nel Signore, liberi da cure ansiose che opprimono coloro che non conoscono il carattere ed il piano del Padre nostro, noi possiamo tuttavia, essere sobri nel senso di avere un sincero apprezzamento delle opportunatà e privilegi presenti relativamente all’opera del Signore;—non trascurando, o lasciando sfuggire dalle nostre mani queste opportunità e privilegi, per poscia rammaricarci per la trascuranza. Z. '02-239 R3056:5

MANNA 20  NOVEMBRE 

Perchè, facendo queste cose, non inciamperete giammai.—2 Pietro 1: 10.

Queste caso non si riporta nel fare queste cose con perfezione, senza riguardo verso la giustizia di Cristo che copre le nostre trasgressioni e compensa le nostre giornaliere debolezze; ma se coltivaiamo queste grazie, che aggiungeremo alla nostra fede, avuta a motivo della giustificazione di Cristo imputata a noi, secondo la nostra abilità, allora mai più cadremo.  Quando avremo fatto tutto ciò che passiamo fare, saremo ancora servi disutili, senza l’ardire di confidare nella nostra propria giustizia, ma nell’ampio manto che è nostro per fede in Cristo, mentre con diligente studio compiamo la nostra salvezza con timore e tremore, sapendo che la giustizia di Cristo è applicata solo a coloro, che desiderano di fuggire il peccato, e di seguire quella ‘santificazione senza la quale niuno potrà vedere il Signore. Z. '97-148 R2155:6

MANNA 21  NOVEMBRE 

Reputate compiuta allegrezza, fratelli miei, quando sarete caduti in diverse tentazioni (prove).—S. Giacomo 1: 2.

Tutti spesso desideriamo, senza dubbio, che le prove fossero finite e che avessimo un posto fra vincitori; ma la pazienza, la fede, e la fiducia debbono raffinare i nostri cuori, facendoci teneri, volonterosi ed obbedienti al Signore.  Lasciamo procedere la buona opera.  Rallegriamoci se le nostre esperienze ci hanno date diverse lezioni profittevoli;—se tendevano far di noi forti in carattere, più saldi per la Verità e la giustizia, più vigilanti sulle nostre debolezze e più in guardia contro le medesime.  Ancor quelle sconflitte che risulterano di una parziale vittoria, sono state possibilmente per nostro vantaggio.  E lì ancora ove ci fu delle completa sconflitta, il risultato può essere a prò della fortificazione del nostro carattere e decisioni. Z. '02-133 R3001:5

MANNA 22  NOVEMBRE 

Perchè lo zelo per la tua casa mi ha dovorato.—Salmo 69: 9.  (Leeser)

Coloro che sono freddi e calcolatori, potranno avere altre buone qualità, ma non v’è posto per freddezza o tiepidezza, in coloro che una volta hanno gustato che il Signore è grazioso.  In cotesti l’amore infiammato del Signore dovrebbe portare un consumante zelo.  Così fu col nostro Signore Gesù, e questa fu una delle ragioni per cui egli era il benamato del Padre celeste.  Quindi coloro che desiderano di piacere a Dio siano ripieni delle stesso spirito di zelo per la rettitudine e la verità, acciocchè siano consumati come sacrificii sopra l’altare del Signore.  Così saranno più piacevoli e graditi a Egli per i meriti di Gesù nostro Signore. Z.'98-112 R2289:3

MANNA 23  NOVEMBRE 

Voi avete bisogno di pazienza “premurosa (fermezza) constanza” acciocchè, avendo fatta la volontà di Dio, otteniate la promessa.—Ebrei 10: 36.

Qui non si  tratta solo di far la volontà di Dio, ma dopo aver ottenuto questo segno di carattere nei nostri cuori, nelle nostre volontà (anche parzialmente nella carne) dovremmo, con paziente sopportare, stabilire il gusto volere di Dio come la legge dei nostri cuori, la regola di vita sotto tutte le circostanze e condizioni,  Allora e non prima, saremo in una condizione di cuore adatta per il Regno.  L’Apostolo Giacomo dice: “La prova della vostra fede produce pazienza” (paziente sopportare); cioè, se la nostra fede sostiene la prova, produrrà questo carattere di paziente sopportare.  Dall’altra parte naturalmente, se non otteniamo questa fermezza, vorrà dire che la nostra fede non ha sustenuto la prova in modo soddisfacente, che non siamo adatti per il Regno. Z. '01-117 R2792:1

MANNA 24  NOVEMBRE 

In questo, io esercito me stesso per aver del continuo la coscienza senza intoppo inverso Iddio, e gli uomini per sempre.—Fatti 24: 16.

Le nostre coscienze richiedono regolamento, come tutto ciò che riguarda la nostra natura caduta.  Se le nostre coscienze devone essere regolate, dobbiamo regolarle dietro un esempio o modello.  La coscienza è come un orologio, il cui quadrante è propriamente marcato colle ore, ma la cui correttezza come orologio dipende sul gusto regolamento della sua spirale principale, cosicchè l’ora sia data con precisione: nello stesso modo le nostre coscienze sono pronte ad indicarci il vero ed il falso, quando sono regolate in connessione colla nuova spirale, il cuor nuovo, la volontà pura, portati in piena armonia colla legge d’amore, come presentataci nella Parola di Dio. Z. '00-360 R2735:1

MANNA 25  NOVEMBRE 

Niuno, essendo tentato, dica: io son tentato da Dio; conciossiachè Iddio non possa essere tentato di mali, e altressi non tenti alcuno.—S. Giacomo 1: 13.

V’è differenza fra le tentazioni che il Padre considera buone e le tentazioni che vengono dall’Avversario.  Le prime, sono prove di fedelta a Dio ed ai principii di giustizia, e sono intense ad essere una benedizione ed un aiuto a coloro che le sanno sopportare, i quali così facendo, demostrano la loro fedeltà alla giustizia.  Le tentazioni di Satana al contrario, sono a forma di aguato e trappola per tutto ciò che è male; tentazioni nel fare apparire il vero per falso, ed il falso per vero; luce per tenebre, e tenebre per luce.  In questo senso di malintesi ed aguati nel male, Iddio non tenta nessuno. Z. '04-7 R3297:5

MANNA 26  NOVEMBRE 

E il Signore disse a Mosè: che cosa è questa che tu hai in mano?—Esodo 4: 2.

Se alcuno desidera essere abbondantemente usato del Signore nel suo servizio benedetto che costui cerchi di diventarne vieppiù capace per questo.  Ch’egli imiti quell’amato ed onorato servo, Mosè, in mansuetudine, umiltà, energia ed instancabile zelo, e sacificio di se stesso nel servizio del Signore.  Ma il servo prudente cercherà sempre di coltivare le sue naturali abilità, e non aspettare che il Signore operi un miracolo per il suo avanzamento, sciupando così del tempo prezioso nel cercare di sviluppare ciò che per natura non possiede. Z. '94-143 R1651:5
    Perciò, cerchiamo con umiltà con zelo ed amore verso il Signore e la sua cuasa, e con fede nel suo potere, d’essere in quella ccondizione di cuore e di mente, che ci prepari ad essere usati, e utili in ogni dipartimento del servizio divino, al quale il Signore piacerà di chiamarci. Z. '01-348 R2904:4

MANNA 27  NOVEMBRE 

Orando in ogni tempo, con ogni preghiera, e supplicazione in Ispirito; e a questo stesso vegliando, con ogni perseveranza.—Efesi 6: 18.

Dobbiamo avere lo spirito di preghiera in tutto ciò che facciamo o diciamo: vale a dire, che i nostri cuori dovrebbero continuamente innalzarsi al Signore per guida in tutti gli affari della nostra vita, affinchè possiamo fare con tutte le nostre forze ciò che le nostre mani trovano di fare, in un modo a Lui gradevole, e che possiamo essere protetti da egli in ogni tentazione che ci potrebbe sopraffare, e che possiamo essere liberati alla fine dal Maligno ed ottener un posto nel Regno di Dio.  Fratelli e sorelle, ricordiamoci vieppiù, e mettiamo in pratica queste parole di nostro Signore, “Vegliate, ed orate, chè non entriate in tentazione”. Z. '01-80 R2775:5

MANNA 28  NOVEMBRE 

Quando egli dà quiete, ch quò disturbare questa?—Giobbe 34: 29.

“Che fuorchè dell’Iddio d’ogni consolazione’ può dare quiete nel mezzo dei tumulti che salgono sopra l’anima come inaspettate tempeste sopra il mare?  Come marinai in pericolo, gridamo a lui, ed egli ci porta al desiderato porto—porto benedetto—di quiete e pace in Dio.”
    Qual’è il grido che porta questa risposta di pace?  Non dev’essere di certo l’esaudita preghiera, che toglie l’occasione del tumulto, perchè non è sempre della volontà di Dio di portare pace allo spirito umano in questo modo; perchè non è sempre il migliore espediente.  Ma vi è un grido, che non manca mai di portare la quiete la quale nessuno potrà disturbare.  E’ la preghiera per una dolce, fiduciosa amorevole condiscendenza nella vollontà di Dio. Z. '96-259 R2058:3

MANNA 29  NOVEMBRE 

Riteniamo ferma la confessione della nostra speranza; senza vacillare perciocchè fedele è colui che ha promesso.—Ebrei 10:23.

La promessa del Signore è la base sulla quale, è fondato tutto ciò che noi speriamo, sia di carattere o di gloria futura.  Apprezziamo questa verità, cosicchè non possa essere compromessa in alcun senso od in alcun grado; riteniamo la Verità non solo in lettera ma anche in ispirito;—nell’amore di essa, perchè è vera, bella e magnifica.  E ricordiamoci dell’importanza di una paziente fermezza, acciocchè possiamo, non solo coltivare le grazie cristiane, e praticarle, ma affinchè possiamo allegramente accettare prove, persecuzioni o difficoltà, che il nostro Signore potrà permettere per provarci, e per lo sviluppo di questo carattere, che egli spiega di essere di somma importanza, e senza il quale non si potrà raggiungere nè mantenere l’amore perfetto. Z. '01-119 R2793:3

MANNA NOVEMBRE 30 

Ecco, Io sono con voi tutti i giorni, infino alla fine del secolo.—S. Matteo 28: 20.  (Diaglott.)

 Di certo colui che sorveglio accuratamente il lavoro della semina non è meno interessato ed accurato in rispetto alla raccolta.  Quindi adoperiamo con vera energia e coraggio la falce della Verità, ricordandoci che serviamo il Signore Gesù, e che non siamo responsabili per la raccolta, ma semplicemente per la nostra energia nel raccogliere quel grano maturo che possiamo trovare.  Se la ricerca di alcuni chicchi di grano maturo richiede troppo lavoro, dobbiamo gioire di piu per quelli che troviamo, ed imparare ad amare ed apprezzare ciò che è scarso e prezioso.  Ricordiamoci ancora mentre usiamo tutta la sapienza che possiamo in questo lavoro, che lo scopo di Dio nel farci partecipi del suo lavoro, non è ciò che possiamo compiere, ma è la benedizione che il lavoro ci porterà. Z. '01-155 R2811:4

 

 January - February - March - April - May - June - July
August - September - October - November - December - Index

Return to Italian Home Page

Illustrated 1st Volume
in 31 Languages
 Home Page Contact Information